Desideriamo coinvolgere tutti coloro che vogliono impegnarsi o che sono già impegnati in una adozione a distanza spiegando in maniera chiara e semplice come la nostra Associazione gestisce tali adozioni.
I principali referenti che in Rwanda collaborano con noi sono le Suore Oblate del Santo Spirito (distretto di Muhura) e l’assistente sociale Chartine Nabakujije (Byumba).
Tali referenti risiedono stabilmente in Rwanda da più di 20 anni: ciò permette loro di essere in grado di gestire le adozioni nel modo più appropriato, così da migliorare la situazione di minori che vivono in una realtà particolarmente difficile.
Gli adottati vengono seguiti costantemente: il loro stato di salute viene monitorato una volta al mese (o più frequentemente se necessario) in strutture ospedaliere o in unità sanitarie locali.
Per maggior sicurezza la nostra Associazione ha da sempre preferito consegnare le adozioni personalmente ai referenti locali. Periodicamente i soci o i volontari dell’Associazione si recano in Rwanda per visionare i progetti finanziati e per incontrare i bambini che beneficiano delle adozioni.
Le Suore Oblate e l’assistente sociale Chartine Nabakujije evitano di consegnare ai minori il denaro delle adozioni in un’unica soluzione: si preferisce soddisfare le loro necessità di volta in volta nell’arco dell’anno.
Questa scelta è stata approvata dal Direttivo della nostra Associazione in seguito ad alcune considerazioni:
- Non sempre i genitori, entrati in possesso del denaro, si occupano dei loro figli;
- Alle famiglie risulta molto difficile la gestione autonoma dei soldi: hanno la tendenza a spenderli in brevissimo tempo, correndo così il rischio di esserne privi in caso di necessità;
- E’ pericoloso per le famiglie degli adottati possedere dei soldi (l’elevato tasso di mortalità e lo stato di miseria fanno sì che il valore delle vita sia considerevolmente più basso che in Occidente);
- Si deve evitare di far nascere invidie tra i minori che beneficiano di un’adozione a distanza e gli altri, che, pur nella medesima situazione, non hanno questa fortuna. In tal modo si evitano emarginazione e ritorsioni che contrasterebbero con lo scopo delle adozioni;
- A volte, se l’adottato non ha alcuna impellente necessità, una parte dei soldi che gli spetterebbe viene impiegata per salvare la vita o aiutare qualcuno vicino a lui, in modo tale da migliorare la realtà che lo circonda.
Al fine di ottenere dei risultati pienamente soddisfacenti per i minori, è importante che l’adottante tenga in considerazione pochi ma basilari principi:
- La durata dell’adozione è legata alle necessità del minore. L’Associazione si riserva il diritto, dopo aver consultato l’adottante, di modificare o sospendere la quota di adozione in seguito a mutamenti della situazione economico-familiare del minore. L’adottante potrà, comunque, sospendere l’adozione in qualsiasi momento, previo avviso ai responsabili delle adozioni. E’ opportuno, in ogni caso, essere disposti ad impegnarsi almeno per un anno in modo da non confondere e illudere bambini già duramente provati;
- Non bisogna in alcun modo considerare il minore adottato come proprio, non si può vantare alcun diritto su di lui;
- Non si possono inviare a proprio titolo soldi o vestiti all’adottato;
- Se entrambe le parti (adottante e adottato) desiderano avere un rapporto epistolare, l’Associazione si impegnerà affinché ciò avvenga. Se durante questo rapporto l’adottato avanza delle richieste (soldi o altro), si prega di riferirlo ai responsabili delle adozioni: questi, consultati i referenti in loco, verificheranno le necessità del minore e decideranno di conseguenza.
Una volta all’anno (o più volte a seconda dei casi) l’Associazione invierà per posta (o via e-mail se si preferisce) una foto aggiornata del minore adottato, notizie riguardanti il suo stato di salute, la situazione scolastica e familiare. Considerando che l’adottato non è “proprietà” di nessuno e basandoci sul principio di non ingerenza eccessiva nella sua vita privata, può capitare che alcune notizie non considerate fondamentali per gli scopi dell’Associazione, non siano esaustive (ad esempio la situazione familiare, aspetti caratteriali o comportamentali del minore).